E lasciatemi divertire

In questo giorno di lutto per il teatro , sì perché da ieri sera il teatro purtroppo è morto, voglio divertirmi a leggere questi versi straordinari di Trilussa , che come si dice a Roma , cascano proprio a cecio, in un momento drammatico per il teatro e per l’arte tutta 😘buona visione

La Dizione Poetica – Seconda Parte-

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“La lettura ad alta voce è la messa in atto della nostra vita”,

leggere ad alta voce significa scoprirsi,
significa conoscersi,
significa superare le nostre paure più profonde,
con sacrificio,
con impegno e costanza.

Tutto ciò viene elevato a potenza se la nostra voce deve dire Poesia,
se siamo chiamati al confronto sublime con il verso, e la sua struttura geometrico-musicale,
se dobbiamo far suonare le parole, come fossimo di fronte ad uno spartito musicale,
considerando la nostra voce “lo strumento”, e le parole come fossero “note musicali”.

Questo il secondo enunciato della Dizione Poetica:
” la nostra voce è strumento perfetto per far suonare le parole come fossero musica ”

Niente di più complesso e articolato.

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Perché per trattare il dettato poetico, come fosse uno spartito,
è necessario staccarsi dalla logica ferrea dei significati,
ed elevare anima e voce verso la dimensione,
eterea -musicale, dei significanti sonori,
è necessario “stare dentro la struttura della parola”,
scomporla in voce,
riappropriarci del suono delle singole vocali e consonanti,
assaporare la dolcezza e l’intensità delle liquide,
la forza delle dentali,
la determinazione delle velari…

E’ necessario rinascere al Mondo Vocale,
come bambini,
dimenticare tutto ciò che crediamo di aver appreso,
entrare in uno stato di “oblio-dimenticanza”,
che ci riporti al “Suono originale”,
liberi di cominciare a dire,
per la prima volta.

La poesia questo pretende,
nessuna posa vocale,
nessun narcisismo vocale,
siamo nudi di fronte alla parola,
ma abbiamo la nostra voce per poter suonare queste parole.

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E allora un primo e semplice esercizio, che suggerisco a tutti i miei allievi,
è quello di scegliere una parola, anche la più semplice,
trascriverla su un foglio bianco e dividerla in sillabe.
Scomposta la parola , provare ad attribuire un tempo di fonazione per ciascuna sillaba,
e poi provare a pronunciare ad alta voce ,
iniziando ad ascoltare come, una semplice parola, sottratta al Tempo Kronos
possa tornare a suonare la sua melodia originaria, attraverso la nostra voce.

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A voi miei cari allievi e appassionati del Blog,
iniziate a riscrivere in voce la Poesia,
restituendo valore e dignità alle parole,
le vostre parole…

Barbara

(immagini prese dal web)

Continua…