“Il Lavoro dell’Attore sulla Scena”

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“Ogni nostra cognizione principia dai sentimenti ,
Il moto è causa d’ogni vita”

(Leonardo da Vinci)

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Il Lavoro dell’Attore
pretende un momento iniziale,
quell’attimo sublime in cui si decide di Conoscere Realmente se stessi,
ma la sua fine non può essere contemplata,
se davvero si desidera arrivare a toccare l’Essenza di questo incredibile mestiere.

Il Lavoro che si intraprende ,
pretende Onestà Intellettuale,
abbandono di ogni concetto precostituito ,
di ogni possibile Giudiziale ,
per tornare ad una Purezza di Intenti,
che sarà roccia solida,
su cui edificare la nostra Personalità Attoriale.

Uno studio incessante accompagnerà il nostro cammino,
perché siamo caduti su questa Terra per evolvere,
e prendere Coscienza di Noi Stessi,

perché esiste una causa, che si cela,
dietro ogni singolo gesto compiuto e parola pronunciata,
e questo un buon attore lo sa,
non può non saperlo, perché da Causa nasce Effetto,
e il nostro “Esistere sulla Scena” è risultante di molteplici Forze,
(spirituali, sociali, culturali)
che si incontrano e scontrano costantemente ,
dalla prima all’ultima battuta.

Tutto ciò che avviene e “ci avviene” sulla Scena,
non potrà essere Casuale,
ma necessariamente Causale,

sorretti dalla convinzione che siamo portatori di un messaggio,
impazienti di comunicare al Mondo e con il Mondo,
attraverso quel carico di Parole e Gesti, che amiamo definire Personaggio.

Ma affinché questa comunicazione avvenga nella massima Libertà,
è indispensabile Lavorare su noi stessi,
abbattendo i nostri Muri interiori,
facendo i conti con le nostre Paure,
con la Solitudine che ci attanaglia ,
con tutto il carico delle nostre Scelte,
compiute o solamente sognate,
Nudi,
nella Verità Assoluta,
perché solo comunicando la nostra Verità,
avremo assolto il nostro compito attoriale.

L’Attore salirà sulla Scena con l’ardente desiderio di “Dire la Verità”,
e poco importa se il costume che le farà indossare,
sarà l’artificio della Rappresentazione,
poco importa, perchè il Fine al quale tutta la rappresentazione tende da Secoli,
è sempre e solo il “Disvelamento del Vero”,
oltre quel “Velo di Maya”,
che ci separa dalla nostra Essenza, e dalla Realtà tutta.

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L’Attore non avrà altra possibilità di Salvezza se non la Verità,
i suoi Gesti dovranno “Trasudare il Vero”,
la sua Voce, dalla chiarezza degli Acuti alle profondità dei Bassi,
dovrà “Suonare il Vero”,
e per riuscire a portare a compimento il suo lavoro,
dovrà esercitarsi ogni giorno,
mettersi alla prova con Umiltà e Pazienza,
ascoltare con cuore aperto ogni indicazione della Regia,
che è davanti a lui per indicargli la strada,
e ricordargli che la distanza da coprire,
è sempre solo quella che lo separa da se stesso,
che ogni Parola e Gesto compiuti sulla Scena ,
saranno Straordinari Abbracci d’Amore,
che donerà idealmente a sé e al pubblico;

Perché si fa Teatro,
e si va a Teatro,
per un Infinito Bisogno d’Amore,
e di Bellezza e di Verità.

Il Teatro è molto più di una semplice Rappresentazione,
è oltre lo Spettacolo che si offre,
Il Teatro è Atto d’Amore,
è Potente Rito, che Esorcizza tutto il nostro Nero Interiore ,
riconciliandoci con la nostra Essenza di Creature Libere e Pensanti…

Liberi…
Pensanti…
E capaci di Amare…
Solo così saremo in grado non solo di fare Teatro,
ma di “Essere il nostro Teatro “,
sulla Scena,sì certo,
ma ancor meglio,
nella Vita di tutti i giorni.

Forza miei cari allievi,
il Cammino è in salita,
ma è Cammino di Luce e Verità e Amore.

Barbara

(immagini prese dal web)