” Ma io , che dappertutto
son peregrino e alieno,
che da nessuna arte
felicità ricevo,
ti odo senza sapere
se mi allevia o no
il tuo canto che vibra
dentro il mio cuore.
Sento più allegria
del tuo canto , o il dolore
che quel canto illumina
mostrandolo meglio?
Non so , è un’incertezza
di sconsolatezza.”
Siamo tutti peregrini, siamo tutti in cammino,
cerchiamo consolazione,
cerchiamo speranza,
cerchiamo sempre e solo noi stessi,
negli occhi di chi incontriamo , di chi amiamo,
di chi lasciamo e dimentichiamo…
Sempre e solo noi stessi…
Questa semplice verità il Teatro ci insegna,
lui che ci chiede Amore e Dedizione,
che non sente ragioni,
che ci sprona a non arrenderci alle difficoltà della vita,
che ci chiede Onestà,
che pretende Conoscenza e Consapevolezza,
che ci ricorda, che tutto ciò che cade e accade nella nostra vita,
dipende da noi,
dalla nostra Volontà,
dalle nostre Paure inconfessabili,
dai nostri desideri,
dalla nostra Condotta Morale,
da quello che diciamo, e facciamo,
non che avremmo voluto dire, o avremmo voluto fare.
” Vedere le cose fino al fondo…
E se esse non avessero fondo?
Ah , che bella la superficie!
Forse la superficie è l’essenza
e il più che la superficie è, è più che tutto
e il più che tutto non è niente.
O faccia del mondo , solo tu, di tutte le facce,
sei l’anima stessa che rifletti”
Per Amor del Teatro,
per Amore suo,
abbiamo il dovere di imparare ad amare noi stessi,
di riconoscere i nostri limiti, per poi tentare di sublimarli sul Palco,
lì dove Finito e Infinito si confondono…
Per Amor del Teatro,
abbiamo il dovere di “Essere nel Vero”
di capire dove inizia e dove finisce la nostra Individualità,
perché il confine estremo del nostro Essere,
coinciderà sempre con l’Altro da noi.
Per Amor del Teatro,
abbiamo il dovere di vedere le cose, per quello che realmente sono,
senza finzioni ,
senza confusioni,
perché, per non frantumare la nostra Essenza,
dovremo tendere all’Unità,
conciliando i nostri opposti,
armonizzando le Luci e le Ombre, che ci abitano dentro.
“E’ forse l’ultimo giorno della mia vita.
Ho salutato il sole , alzando la mano destra,
ma non l’ho salutato, dicendo addio.
Solo un cenno al vederlo ancora , niente altro.”
Per Amor del Teatro,
abbiamo il dovere di guardarci dentro,
costantemente,
e ammettere i nostri errori,
per scoprire, in un fresco di giorno di Primavera,
che c’è ancora tanta Gioia preparata per noi…
Barbara
(le immagini sono prese dal web,
opere di Friedrich, Magritte, Mirò,
i versi scintillanti sono di Fernando Pessoa,
l’ultima lirica, è stata dettata dal Poeta,
proprio nel giorno della sua morte.)