Luigi Pirandello non ha bisogno di speciali presentazioni; credo sia con Carlo Goldoni , il drammaturgo più noto, entrambi innovatori del Teatro rispetto al secolo in cui sono vissuti.
Pirandello fu un intellettuale prolifico : romanzi, saggi, novelle, poesie, lavori teatrali, tutto ciò che poteva esser scritto dal suo genio, è stato scritto.
Tra questi capolavori , vorrei oggi segnalare agli allievi, e agli appassionati del mio blog, un libello , scritto nei primi anni del Novecento e pubblicato per la prima volta nel 1908, dal titolo “L’Umorismo”.
Il testo è suddiviso in due sezioni; nella prima Pirandello descrive una vera e propria storia della Letteratura Umoristica Italiana ed Europea, nella seconda invece si sofferma sui caratteri, sull’essenza e sulla materia vera e propria dell’Umorismo.
Umorismo e Comicità non sono la medesima cosa, anche se vengono spesso ed erroneamente assimilati.
Citerò un passaggio fondamentale e famoso del testo, che delinea esattamente la differenza che tra i due sostantivi intercorre:
“(…)L’opera d’arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa le idee le immagini in una forma armoniosa
,di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra di loro e con l’idea madre che le coordina.
La riflessione , durante la concezione, come durante l’esecuzione dell’opera d’arte, non resta certamente inattiva:assiste al nascere e al crescere dell’opera , raccosta i vari elementi , li coordina, li compara.(…)
Ebbene, noi vedremo che nella concezione di un’opera umoristica, la riflessione si pone innanzi al sentimento da giudice, lo analizza,ne scompone l’immagine.
Da questa analisi , da questa scomposizione, un altro sentimento sorge o spira:quello che io chiamo sentimento del contrario.
Vedo una vecchia signora, coi capelli tinti, tutti unti,e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili.
Mi metto a ridere.
Avverto che quella signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere.
Posso così ,a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica.
Il comico è appunto avvertimento del contrario.
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova nessun piacere a pararsi come un pappagallo , ma che forse ne soffre , e lo fa soltanto perchè pietosamente s’inganna che, parata così,riesca a trattenere a sè l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perchè appunto la riflessione , lavorando in me,mi ha fatto andar oltre quel primo avvertimento, o piuttosto più addentro:da quel primo avvertimento del contrario , mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.
Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.”
Inutile dire che consiglio a tutti voi la lettura di questo testo, tra letteratura e filosofia, che Pirandello ci consegna come lezione chiarissima di argomenti, su cui troppo spesso si fa confusione.
E vi lascio con una lirica breve ma luminosa , anche se quasi sconosciuta, del grande drammaturgo siciliano “figlio del Caos”:
“Io mi sento guardato dalle stelle
e questa notte non posso dormire.
Mi par che qualche cosa
esse sorelle maggiori
a questa terra voglian dire
O sorgive di luci,
la parola
la parola tremenda del mistero
ditela a una vegliante anima sola
perduta in mezzo al vostro cielo nero.”
E’ bellissima la lirica…
grazie, sono molto felice che l’hai apprezzata…
Pirandello poeta non è molto conosciuto , per questo ho voluto citare questa lirica che ho inserito qualche anno fa in uno spettacolo intitolato “Cartolina pirandelliana”, un mio omaggio al grande maestro:)
grazie per il commento e per il like
E’ vero, in quanto poeta è poco conosciuto… perciò grazie anche a te!
Lirica sconosciuta ,ma semplicemente bella!
Grazie per il commento, è vero si conosce pochissimo della poesia di Pirandello, per questo ho voluto pubblicarla
Pirandello poeta? Mi devo documentare, altra cosa che mi hai fatto venire voglia di conoscere.
si è stato anche poeta! c’è una raccolta edita da Mondadori , raccoglie tutte le sue poesie, ma non è più in ristampa, perciò potresti trovarla in qualche splendido mercatino dei libri:)
grazie del commento sei sempre gentilissima
Ah lo sai che è il mio preferito 😀
Non so se avevi avuto modo di leggere questo http://pennyvlane.wordpress.com/2014/03/02/la-maschera-che-vestiamo-oppure-il-carnevale-libera-tutti/ ❤
lo so che adori questo testo!
leggerò subito il post che hai citato
Ci tengo molto alla tua opinione anche sullo stralcio dell’incipit del racconto :*
Il post su Pirandello e le maschere è notevole, scritto con fluidità e profondità, bello davvero!
Ho letto anche l’inizio del racconto, bello anche quello, se posso darti un suggerimento, lascia correre di più la parola rivedendo la punteggiatura…e volerà alto:)
Hai notato i miei periodi lunghissimi e strazianti alternati a frasi brevi e assurde eh! Ahahah grazie!